Massimo De Paoli, direttore tecnico del Settore Giovanile della Tritium, nonché allenatore e docente universitario di due cattedre presso l’ateneo di Brescia, è al lavoro nella società biancoazzurra da quasi due mesi. Per lui parla il curriculum nel mondo del calcio e i notevoli trascorsi e tanti titoli vinti sulle panchine di alcuni dei settori giovanili più importanti d’Italia, soprattutto Inter e Brescia. All’interno della società abduana si sta occupando di tutti gli aspetti tecnici inerenti appunto il settore giovanile, coadiuvato da Valerio Colace, responsabile delle giovanili biancoazzurre, e da mister Alessio Magni, a capo dell’area scouting. De Paoli in questa lunga intervista rilascia in esclusiva alla redazione del portale TuttoTritiumGiana.com fa il punto della situazione ed esprime le sue sensazioni.

Professor De Paoli, ci spiega di cosa si occupa in particolare nel Settore Giovanile della Tritium?
“Buongiorno a tutti. Mi interesso di tutti gli tutti gli aspetti tecnici, dalle relazioni coi giocatori delle squadre all'interazione con gli allenatori, sia l'attività di base che dell'attività agonistica. Dopo quasi due mesi stiamo vivendo un periodo di conoscenza della realtà Tritium, conosciuta per il suo grande passato. Penso che sia giusto prima capire i punti di forza e i punti di debolezza del luogo in cui devi andare ad interagire. Sono stato accolto in maniera molto positiva da tutte le persone con cui sto collaborando: mi hanno dato la piena disponibilità e questo ha facilitato la conoscenza ed ha facilitato il concordare un piano di lavoro”.

Perché ha scelto la Tritium?
“Ho sempre vissute esperienze in società professionistiche che hanno disputato campionati nazionali. Ho posto la mia attenzione all’area geografica all'interno della quale ricade la Tritium, con diversi campionati d’èlite per qualità e densità di società, presenti soprattutto nel triangolo Milano Como Bergamo, che rappresenta un'eccellenza della Lombardia. In questo momento della mia carriera, dopo aver fatto altri tipi di esperienze, ho deciso di sposare questo progetto calcistico”.

Quale ambiente ha trovato nella società biancoazzurra?
“Sicuramente ottimo. Giuseppe Pardeo è un direttore molto preparato con le idee molto chiare. Il presidente Enrico Ortelli è un imprenditore serio, molto concreto e anche lui con le idee molto chiare. Mi sembra che ci siano tutte le condizioni per poter far bene”.

State costruendo le diverse squadre e i relativi staff?
“Abbiamo quasi completato le rose delle squadre. Abbiamo svolto un lavoro molto intenso, innanzitutto partendo dall'osservazione dei giocatori che erano presenti già nelle diverse rose della Tritium. Devo ringraziare chi ha portato quasi quotidianamente i giocatori di tutte le categorie a provare al campo, soprattutto le famiglie dei giocatori stessi, che con grande impegno e grande serietà si sono sempre presentati a Trezzo sull’Adda per svolgere e disputate le partite e per le prove che abbiamo somministrato durante le giornate in cui abbiamo portato avanti questa operazione di scouting, necessaria per strutturare il Settore Giovanile”.

Quali sono le prospettive future del Settore Giovanile?
“Ho sempre svolto il responsabile tecnico in tutte le realtà in cui ho operato. Il primo obiettivo è formare giocatori importanti per la prima squadra. Mi interessano molto i profili individuali. Dobbiamo cercare di raggiungere possibilmente il massimo livello e ritornare a quella che è sempre stata la storia della Tritium, cioè avere tutte le categorie dell'agonistica nei campionati d’èlite”.

Quali sono gli obiettivi stagionali?
“Dobbiamo strutturare un training competitivo di alto livello. Ho già predisposto un ritiro per gli allenatori: è una scelta importante, perché per poter raggiungere gli obiettivi bisogna istruire i formatori creando una mentalità comune. Bisogna essere umili perché, come ho detto prima, questa zona geografica a livello calcistico non concede pause, in quanto ci sono squadre che da anni ottengono risultati importanti, non solo a livello provinciale e regionale, ma anche nazionale. Sarà molto difficile ma sono venuto qui perché credo che ci siano le possibilità di far bene e vincere”.

Nella Tritium sono cresciuti alcuni giocatori professionisti, ad esempio Sciaudone della Reggiana o Casiraghi del SudTirol. Lo scorso anno Barzago, dopo una prima parte in Eccellenza, è approdato alla Primavera del Torino. Tra gli obiettivi a tendere si proverà a crescere giovani che, oltre a livello umano, a livello calcistico possano ambire a determinate categorie?
“L'ambizione c'è di sicuro, avendo una programmazione seria. A volte trovarsi il talento in casa è anche questione di fortuna, in quanto ora c’è la competizione fin dalla tenera età. I ragazzi vengono osservati e molte società sono più aggressive e più preparate per attirare i talenti. Bisogna fare un grande lavoro per riuscire ad essere credibili per attirare certi profili. Dobbiamo tornare ad avere una credibilità. Il prossimo anno sarà un test di prova per genitori, famiglie e competitors per verificare sul campo il livello di qualità. L’obiettivo è riportare il Settore Giovanile della Tritium ad un certo livello, come nel passato della storia biancoazzurra. A tendere ovviamente ci piacerebbe vedere nuovi Sciaudone e Casiraghi, che sono nomi importanti che giocano in serie B”.

Grazie Professor De Paoli, la ringraziamo molto.
“Grazie a voi della disponibilità. Forza Tritium”.

Sezione: LE NOSTRE ESCLUSIVE / Data: Ven 23 giugno 2023 alle 19:00
Autore: Mattia Vavassori
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